C’è ancora una finestra temporale per sfruttare un’importante agevolazione fiscale: il credito d’imposta per i beni immateriali 4.0. Ma attenzione: si tratta di un’occasione unica e irripetibile, perché la Legge di Bilancio 2025 ha cancellato la proroga prevista per l’anno in corso. Il 30 giugno 2025 sarà l’ultima data utile per completare gli investimenti prenotati entro il 2024 e accedere al beneficio previsto dalla Legge n. 178/2020.
L’agevolazione è destinata alle imprese che, entro il 31 dicembre 2024, hanno:
- ordinato beni immateriali 4.0 inclusi nell’Allegato B della Legge 232/2016;
- ottenuto l’accettazione dell’ordine dal fornitore;
- versato un acconto pari almeno al 20% del costo del bene.
Il credito d’imposta è pari al 15% del costo del bene, fino a un massimo di 1 milione di euro. Può essere utilizzato in compensazione (tramite modello F24, codice tributo 6937), in tre quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui il bene viene interconnesso al sistema aziendale.
Per beneficiare dell’incentivo, l’investimento va completato entro il 30 giugno 2025, data definita come “termine lungo”. Dopo questa soglia:
- non sarà più possibile accedere al credito d’imposta previsto dalla normativa originaria;
- i nuovi investimenti potranno eventualmente rientrare nel meccanismo della nuova IRES premiale, ma solo in presenza di specifici requisiti.
Per non perdere il diritto al credito, occorre:
- rispettare le regole di competenza fiscale (art. 109 TUIR) per la data di effettuazione dell’investimento;
- procedere all’interconnessione del bene per rendere operativo il beneficio;
- indicare correttamente l’agevolazione nel quadro RU del modello Redditi 2025, seguendo le istruzioni per i righi RU1, RU5 e RU140;
- inviare le comunicazioni obbligatorie previste dall’art. 6 del D.L. 39/2024 e dal D.M. 24 aprile 2024.