Ricerca e Sviluppo: nuova possibilità di regolarizzare i crediti d’imposta entro il 3 giugno

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Con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 19 maggio 2025 (prot. n. 224105/2025), si apre una nuova finestra per sanare eventuali utilizzi indebiti del credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo (R&S). Una misura attesa da molte imprese, che avranno tempo fino al 3 giugno 2025 per presentare la richiesta di accesso alla procedura di riversamento spontaneo, senza incorrere in sanzioni o interessi.

A chi è rivolta la procedura?

L’opportunità riguarda i contribuenti che hanno sostenuto realmente spese in R&S tra il 2015 e il 2019, ma che, per vari motivi, potrebbero aver commesso errori nella fruizione del credito. In particolare:

  • hanno svolto attività non ammissibili o non qualificabili come ricerca e sviluppo;
  • hanno errato nell’applicazione delle regole fiscali previste dalla normativa;
  • hanno quantificato in modo scorretto le spese ammissibili;
  • hanno calcolato erroneamente la media storica di riferimento.

Restano esclusi dalla sanatoria i casi già definiti con accertamenti prima del 22 ottobre 2021 e i contribuenti che abbiano posto in essere condotte fraudolente o prive di documentazione adeguata.

Come aderire?

È necessario compilare e inviare, entro il 3 giugno 2025, il nuovo modello telematico predisposto dall’Agenzia delle Entrate. È possibile trasmetterlo:

  • attraverso i canali Entratel o Fisconline;
  • in via transitoria, via PEC alla Direzione Provinciale competente.

Modalità di pagamento

Il credito indebitamente fruito può essere riversato:

  • in un’unica soluzione entro il 3 giugno 2025, oppure
  • in tre rate annuali di pari importo, con le seguenti scadenze:

prima rata: 3 giugno 2025

seconda rata: 16 dicembre 2025

                 terza rata: 16 dicembre 2026

Nel caso di rateizzazione, sono dovuti interessi legali a partire dal 4 giugno 2025. Il versamento va effettuato con modello F24, senza possibilità di compensazione.

Cosa cambia per chi aveva già aderito?

Anche chi aveva aderito alla precedente finestra di riversamento (scaduta il 31 ottobre 2024) ma non aveva rispettato i termini di versamento, può regolarizzare la propria posizione secondo le nuove modalità e scadenze previste dal recente Decreto Legge n. 25/2025.