Dal 1° settembre 2024 è entrato in vigore un nuovo regime sanzionatorio “soft” per le violazioni legate alla dichiarazione IVA. Si tratta di regole che cercano di rendere il sistema più giusto e meno punitivo, premiando i contribuenti che rimediare spontaneamente agli errori. Tuttavia, è fondamentale rispettare le scadenze e conoscere bene i limiti temporali entro cui regolarizzare la propria posizione.
Ecco cosa cambia.
Il decreto legislativo 87/2024 ha introdotto sanzioni più eque e graduali, ma solo per le violazioni commesse dopo il 31 agosto 2024. Quelle precedenti restano soggette alle regole vecchie.
Dichiarazioni tardive: che succede se si consegna in ritardo?
Se la dichiarazione IVA viene presentata entro 90 giorni dalla scadenza (cioè entro il 29 luglio 2025):
- È comunque valida.
- Si paga una sanzione fissa di 250 euro, riducibile a 25 euro con il ravvedimento operoso.
Attenzione: questa riduzione vale solo entro 90 giorni. Se si supera questo limite, la dichiarazione viene considerata omessa.
Dichiarazioni omesse: le nuove regole
Una dichiarazione è considerata omessa se:
- Non viene presentata affatto.
- Viene presentata dopo 90 giorni dalla scadenza.
In questi casi:
- La sanzione è pari al 120% dell’IVA dovuta, con un minimo di 250 euro.
- Se però la dichiarazione omessa viene presentata prima dell’intervento dell’Agenzia e entro i termini di accertamento, la sanzione scende al 75%, oppure a 250 euro se non c’è imposta da pagare.
Casi particolari
- Se il contribuente è deceduto e gli eredi presentano la dichiarazione oltre il 31 agosto 2024, possono rientrare nel nuovo regime sanzionatorio.
- Per le violazioni precedenti al 1° settembre 2024, restano le vecchie sanzioni (dal 60% al 120%).
Omessa dichiarazione ma versamento effettuato
Se l’imposta viene pagata ma la dichiarazione non viene presentata:
- Se il versamento avviene entro 90 giorni dalla scadenza, si applica solo la sanzione fissa di 250 euro.
- Dopo i 90 giorni, scatta comunque la sanzione proporzionale, anche se l’IVA è stata versata.