Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato le nuove FAQ relative al Piano Transizione 5.0, un provvedimento che ha l’obiettivo di rivoluzionare il sistema produttivo italiano in chiave green e digitale. Le linee guida chiariscono dubbi e modalità operative per accedere agli incentivi fiscali destinati alle imprese che investono in efficienza energetica, digitalizzazione e fonti rinnovabili.
Il Piano, introdotto con l’articolo 38 del decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19 e disciplinato dal D.M. del 24 luglio 2024, si inserisce nella cornice della Legge di Bilancio 2025. La dotazione complessiva è di 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025.
Tra i punti chiave, l’erogazione di un credito d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali, in grado di ridurre i consumi energetici almeno del 3% per le strutture produttive o del 5% per i singoli processi. Le agevolazioni coprono anche impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile e spese per la formazione del personale, nel limite del 10% dell’investimento.
Possono accedere al beneficio tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla dimensione o dal settore, purché in regola con sicurezza sul lavoro e contributi previdenziali. Escluse, invece, le imprese in stato di liquidazione o soggette a procedure concorsuali.
Il credito d’imposta è calcolato in proporzione alla riduzione dei consumi: si va dal 15% fino al 45%, a seconda dell’entità dell’investimento e dell’efficienza raggiunta. Particolare attenzione anche agli impianti fotovoltaici: per essere agevolabili, devono rispettare precisi requisiti tecnici e normativi, con una premialità prevista per i moduli ad alta efficienza.
Importante la possibilità di cumulo con altri incentivi, nazionali ed europei, come i Certificati Bianchi e il Conto Termico, purché non si superi il costo totale sostenuto e non vi siano incompatibilità esplicite.