Rottamazione quater: nuova possibilità di dilazione per i decaduti riammessi

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Arriva una boccata d’ossigeno per i contribuenti in difficoltà: i debitori che, dopo essere stati riammessi alla rottamazione quater, sono nuovamente decaduti dalla definizione agevolata, potranno comunque dilazionare i carichi pendenti. A patto, però, che non siano già incorsi in una tripla decadenza.

È questo uno degli effetti dell’articolo 3-bis del decreto Milleproroghe (dl 202/2024, convertito nella legge 15/2025), che consente la presentazione di una nuova istanza entro il 30 aprile 2025 per rientrare nel beneficio fiscale. Il meccanismo consente dunque una seconda possibilità, in deroga a quanto previsto in passato.

La novità, confermata anche dall’Agenzia delle Entrate nel corso della sesta edizione del Forum dei Commercialisti, chiarisce che i debitori decaduti possono richiedere una nuova rateazione ai sensi dell’articolo 19 del DPR 602/1973, cosa che non era prevista nelle precedenti sanatorie.

Attenzione però a una condizione cruciale: non potranno accedere alla dilazione quei contribuenti che sono già decaduti da una precedente rateazione ordinaria o straordinaria presentata dopo il 16 luglio 2022 e successivamente anche dalla rottamazione quater e dalla riammissione. Si tratta, in sostanza, di chi è incorso in una “tripla decadenza”.

Il cambio di rotta nasce da una modifica normativa contenuta nell’articolo 15-bis del decreto Aiuti (dl 50/2022), che ha irrigidito le conseguenze della decadenza, impedendo ulteriori rateizzazioni dei carichi già oggetto di inadempienza.

Intanto, fino al 31 luglio 2025 restano sospesi i pagamenti per chi ha presentato domanda di riammissione. Alla scadenza della prima o unica rata, le eventuali dilazioni in corso saranno automaticamente revocate.